sabato 30 novembre 2013

Lo Snals Confsal chiede che la legge regionale n. 25 del 1 settembre 1993 deve essere applicata immediatamente: "CONTINUITA' OCCUPAZIONALE E RETRIBUTIVA DEI LAVORATORI"

Con Sentenza n. 3606 del 21 novembre 2013 del Tribunale di Palermo – Sezione Lavoro - si conclama il diritto dei lavoratori della Formazione Professionale regolarmente iscritti all’Albo, di cui all’art. 14 della legge regionale n. 24 del 6 marzo 1976, di mantenere la loro continuità occupazionale e retributiva. Il personale de quo deve avere le caratteristiche di cui alla Circolare Assessoriale n. 1 del 15 maggio 2013 e incluso nell’Albo pubblicato, in una prima stesura, con D.A. n. 38/GAB del 11 ottobre 2013.
La pronuncia sostiene che la legge regionale n. 25 del 1 settembre 1993 è operativa ed il suo ambito di applicazione pone un preciso obbligo in capo all’Amministrazione Regionale. Di quanto premesso, vi è stata la necessità, apparentemente pleonastica, di una pronuncia dell’A.G., in quanto il Governo Regionale Lombardo (Lombardo, Centorrino ed Albert) ha ignorato gli effetti della legge regionale, disponendo all’uopo che gli enti di formazione potessero licenziare e che nessun obbligo potesse essere attribuito in capo all’Assessorato alla Pubblica Istruzione ed alla Formazione Professionale. La voluntas legis, inoltre, è stata trattata con superficialità anche da certe OO.SS. dei lavoratori e da enti di formazione, che con dolo in alcuni casi hanno usufruito di finanziamenti delle attività formative e dei contributi della Cassa integrazione in deroga, contemporaneamente: una vera operazione economica a danno dei lavoratori con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, tutti tranne noi.
Lo Snals Confsal settore formazione professionale non ha condiviso questo processo di mobilità, contestando le procedure di cui alla legge nazionale n. 223/91 con l’accesso ai benefici di cui alla legge n. 2/2009 (CIGD). Purtroppo però tutti gli enti di formazione, anziché proporre di accedere agli strumenti di mobilità regionale maggiormente garantisti per i lavoratori (l.r. n. 25/93 e C.A. n. 10/94), hanno avviato processi normativi che hanno determinato illegittimi licenziamenti e permanenza dello stato di sospensione contrattuale, sine die, del personale.
A nulla è valsa l’opposizione dell’unico sindacato firmatario di CCNL Snals Confsal, tutte le altre sigle sindacali hanno condiviso processi e verbali, intimando ai nostri rappresentanti di accettare le procedure, oppure di non partecipare ai tavoli e non seguire i “processi di comodo”, denegando tutela sindacale ai propri iscritti. Ciò ha determinato un dibattito interno allo Snals Confsal ed all’esterno di esso molto fervido, in cui il Coordinamento Regionale prima di Catania e poi di Caltanissetta hanno dato mandato al Coordinatore Regionale, Giuseppe Milazzo, di rivendicare le tutele della Circolare Assessoriale n. 10/94 con processi di mobilità in applicazione della legge regionale n. 25/93 e dell’Allegato 12 del CCNL 2011-2013.
Nelle nostre rivendicazioni e piattaforme compare vieppiù, all’uopo, la necessità di pubblicare l’Albo degli operatori della formazione professionale in GURS per indicare l’unico alveo di applicazione della legge e per censire il personale della formazione professionale sia numericamente, sia per le professionalità disponibili. Attraverso un processo di interlocuzione con l’Amministrazione Regionale si è pervenuti prima alla nota n. 27703 del 24 aprile 2013, la quale esprime manifesta direttiva agli Organismi Formativi di applicare la Circolare Assessoriale n. 10/94 secondo i processi di mobilità regionali. Poi fu emanata la Circolare Assessoriale n. 1 del 15 maggio 2013, in cui l’Assessore Scilabra emana un indirizzo politico per il Dirigente Generale di aggiornare l’Albo degli operatori della formazione professionale. Infine l’11 ottobre 2013 con il n. 38/GAB viene pubblicato, nel sito dell’Assessorato, l’Albo aggiornato che è composto di 8.339 unità. Tanti i soggetti contrari all’Albo per continuare a moltiplicare le assunzioni e dividere i nostri stipendi per due, tre e quattro, chiedendo poi all’Amministrazione Regionale integrazioni economiche all’infinito. Questi comportamenti sono stati denunciati dai rappresentanti dello Snals Confsal e di alcuni sindacati autonomi all’Amministrazione Regionale, che ne ha tratto le giuste contromisure.
Oggi lo Snals Confsal esulta davanti alla pronuncia del Tribunale del Lavoro di Palermo per avere posto chiarezza e dato ragione ai diritti dei lavoratori della formazione professionale contro coloro che continuano a mortificare il nostro lavoro ed a trattarci come merce di scambio per i loro affari poco leciti sui quali sta già indagando la magistratura.
In conclusione riteniamo che bisogna dare effetto immediato e risarcitorio al personale che ingiustamente è rimasto privo di incarico e di retribuzione per troppo tempo. Bisogna, all’uopo, ricollocare immediatamente il personale e dare copertura al fondo di garanzia per completare il sostegno economico per l’intero diritto maturato (non per il 7%) dal personale.


giovedì 14 novembre 2013

L'Ars sui lavoratori della Formazione Professionale


Ordine del Giorno per il pagamento delle spettanze ai lavoratori della F.P.

13 novembre 2013 alle ore 19.39

ORDINEDEL GIORNO

(approvato dall'Aula nella seduta del 13/11/2013)

Interventiper il pagamento delle spettanze dei lavoratori della formazione professionale”

L'ASSEMBLEAREGIONALE SICILIANA

PREMESSOCHE:
- il settore della Formazione Professionale, anche in ragione delle note e complesse vicende che l’hanno interessato e del processo di riforma non ancora conclusosi, attraversa una fase assai critica, i cui effetti si stanno ripercuotendo in maniera pesante sui lavoratori;
- nell’ambito delle citate problematiche particolare rilievo assume la posizione degli operatori degli enti cui è stato revocato l’accreditamento, che attendono ormai da molti mesi il pagamento degli stipendi con devastanti ripercussioni sugli interessati e le loro famiglie;
- tra le motivazioni che hanno condotto alla revoca degli accreditamenti è stato richiamato proprio il mancato pagamento delle spettanze dei dipendenti, i quali sono così venuti a trovarsi nella posizione paradossale di essere “parte lesa ”rispetto alle irregolarità eventualmente commesse dagli enti e, in parallelo, di dover temere per il proprio futuro lavorativo senza che, peraltro, le stesse spettanze siano altrimenti state liquidate agli aventi diritto;
- i contenziosi instauritisi fra l’Amministrazione regionale e gli enti lasciano presagire tempi lunghi, ovviamente del tutto incompatibili con le necessità della quotidiana sopravvivenza degli incolpevoli lavoratori;

CONSIDERATOCHE:
- per quanto detto appare opportuno ed urgente, nel quadro delle possibilità offerte dal vigente ordinamento, un intervento che permetta, nelle more dell’individuazione delle auspicabili soluzioni di carattere strutturale, di sovvenire alla situazione dei lavoratori liquidando, direttamente o indirettamente, in favore degli stessi le somme già oggetto di regolare rendicontazione rispetto all’attività svolta nei mesi (ed anni) scorsi;
- appare altresì opportuno ed urgente che, nel quadro della positiva azione di risanamento avviata, si adoperi la massima sollecitudine per assicurare nell’immediato lo sblocco di eventuali spettanze legittimamente attese (ricorrendo, ove ne sussistano i presupposti, anche a quanto previsto dal DPR207/2010) e definire prima possibile un nuovo assetto complessivo del comparto;
IMPEGNAIL GOVERNO DELLA REGIONE
Ad assumere un’immediata e concreta iniziativa affinché l’Amministrazione proceda senza indugio, nel quadro delle possibilità offerte dal vigente ordinamento, a liquidare le somme legittimamente attese per il pagamento degli stipendi dei lavoratori della Formazione Professionale;
a valutare ed eventualmente implementare in tempi brevissimi, il ricorso a strumenti che permettano, perdurando le criticità amministrative ed i contenziosi, di assicurare il pagamento delle spettanze ai lavoratori al di là della posizione degli enti di appartenenza;
ad assumere ogni ulteriore iniziativa finalizzata ad assicurare l’occupazione ed il reddito di tutti gli operatori del comparto della Formazione Professionale, definendo al contempo un percorso virtuoso di riforma e risanamento del settore.

sabato 28 gennaio 2012

INIZIO ATTIVITA' CE.FO.P.

In seguito all'incontro con i commissari, si é determinato che saranno
impegnati circa 530 lavoratori. Vigileremo unitamente alle rsa il
rispetto delle regole.

venerdì 23 dicembre 2011

Lombardo licenzia i lavoratori della Formazione Professionale

Dopo sedute fiume delle Commissioni Parlamentari Regionali, dopo gli annunci sulla regolarità dell’avvio delle attività formative per il 2012 Prof/Avviso 20, dopo la stabilizzazione di duemila lavoratori precari degli altri settori regionali, il Governo Regionale ha deciso di abbandonare la Formazione Professionale.
L’Amministrazione Regionale avrebbe dovuto varare il bilancio preventivo della Regione Siciliana entro e non oltre il 31dicembre 2011, ma il Governo, non avendo una maggioranza parlamentare stabile, ha dovuto ricorrere alla richiesta al Parlamento Regionale dell’autorizzazione a poter governare in esercizio provvisorio.
Nel documento presentato all’attenzione dei deputati regionali nel capitolo 717910, che riguarda direttamente la Formazione Professionale in Sicilia, non sono state iscritte somme. Sembra che vi sia stata un’autentica battaglia di posizioni contrapposte tra chi voleva garantire con 60 mln un Prof minimo in attesa dell’avvio delle attività formative con i finanziamenti comunitari, di cui all’avviso 20/2011; e chi invece richiamato ad una disciplina di maggioranza dal Governo Lombardo abbia declinato le proprie responsabilità ed abbia accettato di abbandonare il settore della Formazione Professionale.
Alla fine a seguito di battaglie dure, ma non abbastanza incisive, i comunicati che escono da Palazzo dei Normanni dichiarano la volontà di non dare lavoro agli Operatori della formazione professionale e metterli in CIG, rimpinguando il capitolo predisposto del  Fondo di Garanzia con soli 20 mln di euro.
Ciò comporterà il rischio di licenziamento in massa di tutti i lavoratori della Formazione Professionale dal 1 gennaio 2012 fino all’avvio delle attività formative dell’avviso 20 (forse fino a maggio), cioè più chiaramente i lavoratori saranno posti in CIGD, ma molti non verranno reintegrati almeno il personale che rientra negli elenchi cosiddetti dell’esubero strutturale.
Lo Snals Confsal invita il Parlamento Regionale a ripensare a questa decisione scellerata, che se da un lato dà conforto alla spesa per l’integrazione prevista per legge all’assegno della CIGD fino alla concorrenza del 80% dell’ultima retribuzione, dall’altro però obbligherà tutti gli enti di formazione ad avviare le procedure di cui alla legge 223/91 da subito con scadenza sine die. L’accanimento del Governo Lombardo contro il personale della Formazione Professionale non ha precedenti.
Lo Snals Confsal, se non avverrà immediatamente un ripensamento della politica del Governo sulla problematica, avvierà una nuova stagione di protesta con ogni forma e strumento possibile.